domenica 23 dicembre 2012


Presepe
(da Lulù)

Il presepe è la rappresentazione, vivente o sottoforma di statuine, della nascita di Gesù.
Questo avvenimento così importante per la religione cristiana viene raccontato in modo molto sintetico nei Vangeli canonici (quelli di Luca, Matteo, Giovanni e Marco), anzi solamente Luca e Matteo ne parlano, mentre in quelli apocrifi è raccontato in modo più particolareggiato.
Nel Vangelo di Luca la natività è raccontata così:


In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama».
Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.




Nel Vangelo di Matteo il racconto è ancora più stringato:


Ed ecco come Gesù Cristo fu generato: essendo stata sua madre fidanzata a Giuseppe, prima che essi abitassero insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo.  Ora, Giuseppe suo sposo, essendo giusto e non volendo esporla al pubblico discredito, pensò di ripudiarla in segreto.  Mentre egli meditava queste cose, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno dicendogli: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché quel che in lei è generato è opera dello Spirito Santo;  essa partorirà un figlio al quale tu porrai nome Gesù. Egli, infatti. salverà il proprio popolo dai suoi peccati". Ora, tutto questo avvenne affinché si adempisse ciò che il Signore aveva detto per mezzo del profeta:  "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, e lo chiameranno Emmanuel", che significa: "Dio con noi".
 Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e condusse presso di sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, cui egli pose nome Gesù.



È evidente quindi che quando noi a casa prepariamo il presepe non ci ispiriamo un granché ai racconti evangelici (al massimo a quello di Luca dove è presente la mangiatoia, l’angelo e i pastori), ma alla tradizione popolare ed in parte ai Vangeli apocrifi.
Ad esempio il bue e l’asinello sono presenti solamente nel vangelo di Giacomo, la grotta in cui sarebbe nato Gesù non è altro che un richiamo alle antiche religioni pagane mediorientali (a Creta, ad esempio, le grotte erano venerate come divinità) e a quella grecoromana (anche Zeus è nato in una grotta), i Magi sono la rappresentazione delle popolazioni del mondo (il persiano che regala a Gesù l’oro, l’arabo che porta l’incenso, l’etiope la mirra) e altri elementi rappresentano i vizi e le virtù della religione cristiana (ad esempio, Maria veste di azzurro perché l’azzurro ricorda il regno dei cieli).

Il presepe l’abbiamo inventato noi italiani. Può sembrare un po’ egocentrico, detto così, ma sostanzialmente è vero: il primo presepe risale al 1223 quando San Francesco di Assisi realizzò per la prima volta una rappresentazione (vivente) della Natività.
Il primo presepe non vivente fu realizzato da Arnolfo di Cambio nel 1290 e nel Quattrocento costruire presepi divenne praticamente un’arte in cui si cimentarono anche artisti importanti (fra cui anche Botticelli).
A livello popolare la tradizione si diffuse in tutta l’Italia differenziandosi nelle varie regioni a seconda della cultura del posto (anche se i presepi si diffusero soprattutto nelle case dei nobili e solamente nell’Ottocento entrarono nelle case dei borghesi e del popolino).
Durante il regno borbonico su Napoli il presepe fu introdotto anche in Spagna da cui si diffuse in tutta Europa, prendendo le caratteristiche delle culture locali.

Questo è il presepe che abbiamo fatto stamattina a casa, io e mia sorella. Non è uscito molto bene perché l’abbiamo improvvisato ed è stata la prima volta che l’abbiamo fatto completamente da sole (infatti si vede che la carta per fare la capanna è piegata male) per non parlare del fatto che abbiamo travato un sacco di pastorelli rotti e quindi è un po’ vuoto.


E questo è un video del presepe vivente dell’anno scorso che hanno fatto su al paesello. Ogni anno i vari paeselli organizzano il presepe vivente ed è proprio una gran bella cosa: addobbano tutto il paese e si crea proprio una bell’atmosfera.
E poi è un’ottima occasione per mangiare un po’ di piccelatiegli (impasto di pizza con delle spezie dentro fritto con la forma allungata) e cazzabotte (frittelle di cavolfiore) che sono tanto buoni e non capisco perché se non si fa Natale non si possono mangiare! Infatti in questi giorni sto scatenando tutta la voglia che mi hanno fatto venire durante l’anno XD.
I piccelatiegli, sembrano quasi quelli che fa mia nonna!

E visto che ogni mondo è paese, auguro anche a voi una buona scorpacciata di dolci e alimenti natalizi oltre che a un buon Natale!
Auguroni!

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Rory e Lulù
Siamo due cuginette, Luisa e Rosa, che vivendo lontane hanno deciso di scrivere un blog insieme. A Luisa piace leggere, guardare gli anime e studiare (che secchiona!!!); a Rosa piace leggere, vedere film e scrivere. Speriamo tanto di riuscire a intrattenervi e ad interessarvi e che questo blog vi piaccia!
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