giovedì 3 gennaio 2013

Black Friars-L’Ordine della Penna
 (da Lulù)



Autrice: Virginia de Winter (è uno pseudonimo e mio zio è convintissimo che dietro questo nome così musicale si nasconda un uomo u.u)
Titolo: Black Friars – L’Ordine della Penna
Casa editrice: Fazi Editori
Pagine: 485
Prezzo:  € 17,50
Link per leggere i primi due capitoli:
http://www.virginiadewinter.net/pdf/ordine_della_penna_1e2.pdf
Trama (riprendo quella di copertina):



Altieres, una delle antiche dinastie regnanti del Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi discendenti, e a portare il nome della casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali a cui regnare non è permesso.
Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia, unica erede ancora in vita, creduta morta da anni, è stata ritrovata e le già fragili dinamiche del regno sono vicine a spezzarsi una volta per tutte. Gli oscuri segreti di Altieres stanno tornando a celare ombre sulla Vecchia Capitale, fulcro del potere politico e religioso, e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti.
Intanto Sophia sta imparando a conoscere la sua nuova vita. Essere una Blackmore infatti non significa solo indossare meravigliosi vestiti ed essere un giorno incoronata regina, come innocentemente credeva, ma evitare matrimoni politici e sfuggire a continui attentati alla sua vita, anche da parte degli stessi parenti. Eloise Weiss, coraggiosa eroina protagonista dei due romanzi precedenti, deve affrontare invece forze che nemmeno i suoi poteri possono governare. I morti non riposano più in pace nella Vecchia Capitale, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell’erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Blackmore nascondono da secoli e sono ora sfuggite al loro controllo.
Eloise, grazie al suo potere di dominare le forze oscure, sarà forse la chiave per riportare l’ordine là dove ormai esiste solo il caos.



E io sinceramente ancora devo ben capire a cosa serve, Eloise, che in tutto il romanzo dice solamente alla fine una frase rilevante ai fini della trama principale e per il resto è un personaggio inutile alla società che compare relativamente poco (e meno male, mi viene da dire, non è di certo uno dei miei personaggi preferiti).

Negli altri libri sono riuscita a tollerarla solamente perché vicino a lei c’è sempre Axel XD Peccato che mi sia completamente disamorata di lui, avendo Axel trovato in Gabriel un degno avversario ed essendo uscito sconfitto (e di gran lunga) dallo scontro. Così come Sophia è un personaggio assolutamente delizioso, al contrario di quel semifantoccio di Eloise.
L’Ordine della Penna è il terzo libro della trilogia di Black Friars che, a quanto pare, è diventata, per gioia mia e di tanti altri, una quadrilogia (spero ardentemente che il prossimo sia l’Ordine della Croce) ed è un libro così coinvolgente che mi è evaporato tra le mani nel giro di due giorni lasciandomi per altro con la voglia, una volta chiuso il libro, di rigirarlo e ricominciarlo da capo.
La storia principale è abbastanza stringata (qualcuno sta disturbando i morti e bisogna capire chi è, il perché e soprattutto bisogna fermarlo) e si esaurirebbe nel giro di poche pagine se non si intrecciasse con le storie di altri personaggi: Axel ed Eloise, il segreto di Clarisse Granville e la Rivolta (di cui forse iniziamo a capire le dinamiche), ma soprattutto loro, i principi del romanzo: Sophia e Gabriel.
Lo stile è abbastanza fluido (molto di più di quello del libro di esordio, l’Ordine della Spada, che era appesantito da similitudini al limite dell’assurdo e da descrizioni che per quanto possano essere musicali non si capiscono), senza perdere una ricercata bellezza tutta sua che fa risaltare il romanzo tra tanti libri tutti uguali e con uno stile semidemenziale da compitino per le vacanze di quinta elementare.
Insomma in tutto e per tutto un gran bel romanzo, scritto bene, dalla trama appassionante e che rimane impresso nell’immaginazione per un bel po’.
Però.
E già, c’è un però.
Ma curarlo un pochettino di più questo romanzo no? È pieno di refusi!
Lasciando perdere gli errori di battitura (ad esempio “prima” invece di “priva”) che fino a un certo punto si possono accettare, ci sono delle parole scambiate che potevano essere aggiustate semplicemente rileggendo il romanzo una volta di più (ad esempio “Una parte più essere mito, una parte può essere storia”. Le parole non sono proprio queste però il senso era questo). Oppure gli errori di punteggiatura (mancano le virgolette all’inizio/alla fine del discorso diretto, in mezzo a qualche elenco c’è un punto invece di una virgola, prima del discorso diretto c’è il punto e non i due punti).
Per non parlare di un paio di scene che ti lasciano proprio a bocca aperta perché all’improvviso se ne esce quella frase che proprio non c’entra niente.
Ad esempio verso la fine del libro c’erano Ashton, Cain, Adrian ed Eloise in biblioteca e un servitore entra e consegna un biglietto ad Ashton. La frase successiva (a senso): La porta della biblioteca si aprì e Ashton entrò nella biblioteca.
Ma quando mai era uscito??? È evidente quindi che qui è stata tagliata una parte (magari il servitore chiedeva ad Ashton di uscire per ricevere qualcuno e questo qualcuno gli dava un messaggio o qualcosa del genere) senza però modificare il seguito per renderlo organico e coerente con le parti del racconto che sono rimaste.

E questa è una cosa che da una casa editrice famosa come la Fazi non si può tollerare. Ma come, avete sottomano una scrittrice così brava e non potete investire un po’ di più per un ulteriore lavoro di editing?  




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Rory e Lulù
Siamo due cuginette, Luisa e Rosa, che vivendo lontane hanno deciso di scrivere un blog insieme. A Luisa piace leggere, guardare gli anime e studiare (che secchiona!!!); a Rosa piace leggere, vedere film e scrivere. Speriamo tanto di riuscire a intrattenervi e ad interessarvi e che questo blog vi piaccia!
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